Festa 13 gennaio
Ilario nacque da un’illustre famiglia a Poitiers, in Gallia, nell’attuale Francia. Sebbene sia stato allevato nell’idolatria, i suoi principi e le sue convinzioni non hanno placato la sua sete spirituale.
Trovando un giorno per caso una copia delle Sacre Scritture, dopo anni di ricerca e di studio, Ilario apre il Libro dell’Esodo alle parole di Dio a Mosè, “IO SONO CHI SONO”.“Francamente rimasi stupito da una definizione così chiara di Dio, che esprimeva l’incomprensibile conoscenza della natura divina con le parole più adatte all’intelligenza umana”, scrisse in seguito.
Foto di: Wolfgang Sauber
La ricerca del senso della propria esistenza, che fino ad allora aveva consumato tutti i suoi pensieri, trovò una risposta ed egli si convertì al cristianesimo. In questo periodo si sposò ed ebbe una figlia di nome Apra.
Le sue eminenti qualità attirarono l’attenzione non solo della Gallia ma anche della Chiesa e nel 350, contro le sue umili proteste, fu eletto, sia dal clero che dai laici, e consacrato vescovo di Poitiers.
Continuò a combattere con saggezza e coraggio l’eresia ariana. Gli ariani, che non credevano nella divinità di Cristo, esercitavano molto potere e godevano dell’appoggio dell’imperatore. Questo portò a molte persecuzioni. Quando nel 356 Ilario si rifiutò di appoggiare gli ariani nella loro condanna di sant’Atanasio, egli stesso fu esiliato dall’imperatore Costanzo. Tuttavia, continuò la sua coraggiosa lotta dall’esilio. “Anche se in esilio, parleremo attraverso questi libri, e la parola di Dio, che non può essere legata, si muoverà in libertà”, li sfidò.
In questo periodo dalla sua penna uscirono opere dottrinali, la più nota e apprezzata delle quali è Sulla Santa Trinità. Gli si attribuisce anche la scrittura dei più antichi inni latini.
Tornato in Gallia dall’esilio, Ilario rafforzò i deboli nella fede e convocò un sinodo per condannare quello di Rimini nel 359. Combatté l’arianesimo fino alla morte, avvenuta nel 368.
Sant’Ilario fu proclamato Dottore della Chiesa dal beato Pio IX nel 1851.