Festa 15 luglio
San Bonaventura, “il Dottore Serafico”, nacque Giovanni di Fidanza presso Viterbo, in Toscana, nel 1221. Della sua infanzia non si sa nulla, se non i nomi dei genitori: Giovanni di Fidanza e Maria Fidella.
La leggenda narra che quando era un bambino gravemente malato, la madre lo portò da San Francesco d’Assisi. Mentre il santo pregava su di lui, gli fu mostrata la futura grandezza spirituale del bambino ed esclamò: “O fortuna!”
Entrò nell’Ordine Francescano all’età di ventidue anni e, dopo aver preso i voti, fu inviato a Parigi per studiare con il grande Alexander Hale e poi con Giovanni de la Rochelle.
A Parigi divenne amico intimo di San Tommaso d’Aquino ed entrambi ricevettero il dottorato nello stesso periodo. Come San Tommaso, anche il re San Luigi IX aveva grande stima di Bonaventura.
A Parigi fu un grande predicatore e dissertatore e scrisse il Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo, un’opera che copre l’intero campo della teologia scolastica.
Scrisse ampiamente di filosofia e teologia per tutta la sua vita.
Di San Bonaventura si dice che unì in sé due elementi: la tenera pietà e la profonda erudizione, da cui proveniva tutto ciò che di più nobile, sublime, grande e bello c’era nel Medioevo.
All’età di trentacinque anni Bonaventura fu eletto generale dei Francescani e riportò la pace nel luogo di disordini generati da dissensi interni. Mentre alcuni frati prediligevano una severità inflessibile, altri erano favorevoli a una regola più rilassata.
Il santo imboccò la saggia via dell’equilibrio, riformando e restaurando lo spirito del suo ordine e scrivendo una vita di San Francesco. Si dice che San Tommaso d’Aquino sia entrato nella cella di Bonaventura mentre scriveva questa biografia e lo abbia trovato in estasi: “Lasciamo che un santo scriva di un santo”, disse il Dottore Angelico.
Nel 1265, Papa Clemente IV nominò Bonaventura all’arcivescovado di York, che il santo umilmente rifiutò con l’acquiescenza del Papa.
Ma nel 1273 Papa Gregorio X lo elevò alla dignità ecclesiastica e lo fece Cardinale, Vescovo di Albano. Al Concilio di Lione, fu il braccio destro del Papa nella preparazione degli affari da trattare. Prima dell’inizio del Concilio, San Bonaventura abdicò alla carica di ministro generale del suo ordine.
Il Concilio di Lione ebbe un ruolo decisivo nell’effettiva riunione dei Greci, unione voluta dall’imperatore Michele Paleologo. San Tommaso morì durante il cammino verso questo concilio e San Bonaventura fu la figura di spicco del concilio. Ma nel bel mezzo del suo trionfo, Bonaventura morì improvvisamente nella notte tra il 14 e il 15 luglio. Secondo la cronaca del suo segretario, Peregrino da Bologna, scoperta nel 1905, Bonaventura fu avvelenato.
Fu canonizzato nel 1482 e dichiarato Dottore della Chiesa nel 1588.