Festa 2 agosto
Vescovo e martire
Eusebio nacque nell’isola di Sardegna, dove il padre morì martire.
La madre lo portò con la sorella a vivere a Roma, dove Eusebio entrò nel clero e fu ordinato lettore.
Inviato a Vercelli, vi servì così bene la Chiesa da essere eletto vescovo. È il primo vescovo di Vercelli di cui sia stato registrato il nome.
Nel 354 fu inviato da Papa Liberio per convincere l’imperatore Costanzo a convocare un concilio per risolvere le controversie cattolico-ariane. Quando fu convocato a Milano, Eusebio vi si recò con riluttanza, ritenendo che gli ariani avrebbero avuto la loro strada.
Rifiutò di accettare la condanna di sant’Atanasio, il cui rifiuto di tollerare l’eresia ariana fu causa di molti processi e persecuzioni. Eusebio insistette sull’innocenza di Atanasio e ricordò all’imperatore che la forza secolare non doveva essere usata per influenzare le decisioni della Chiesa.
In un primo momento l’imperatore minacciò di ucciderlo, ma poi lo mandò in esilio in Palestina. Lì gli ariani lo trascinarono per le strade e lo chiusero in una piccola stanza, rilasciandolo solo dopo che Eusebio fece uno sciopero della fame di quattro giorni. Il suo esilio continuò in Asia Minore e in Egitto, fino a quando il nuovo imperatore gli permise di tornare alla sua sede di Vercelli.
Morì nel 371.