Festa 18 marzo
Sebbene non si conosca il luogo di nascita di Cirillo, egli fu certamente cresciuto a Gerusalemme. I suoi genitori, probabilmente cristiani, gli impartirono un’eccellente educazione.
San Girolamo racconta che Cirillo fu ordinato sacerdote da San Massimo, vescovo di Gerusalemme, il quale apprezzò talmente tanto gli insegnamenti di Cirillo da affidargli l’importante compito di istruire i catecumeni. Diciannove di questi discorsi catechistici, pronunciati senza libro, sono giunti fino a noi. Sono preziosi come esposizione dell’insegnamento e del rituale della Chiesa nel IV secolo.
Alla morte di San Massimo, Cirillo fu eletto alla sua sede episcopale. Non molto tempo dopo la sua consacrazione a vescovo di Gerusalemme, tuttavia, sorsero delle incomprensioni tra Cirillo e il vescovo Acacio, a causa dell’orientamento di quest’ultimo verso l’arianesimo, un’eresia che negava la divinità di Cristo.
Fu convocato davanti a un concilio indetto da Acacio, ma rifiutò di presentarsi. Accusato di ribellione e di distribuire i beni della Chiesa ai poveri, cosa che giustamente faceva, Cirillo entrò nel crogiolo delle sofferenze della persecuzione.
La sua vita di vescovo fu tormentata dalle accuse degli ariani e dai conseguenti esili degli imperatori ariani. Sedici dei trentacinque anni del suo episcopato furono trascorsi in esilio. Con l’ascesa al trono dell’imperatore Teodosio, fu richiamato e governò indisturbato per gli ultimi otto anni della sua vita. Cirillo partecipò al grande Concilio di Costantinopoli, quando fu promulgato il Credo niceno nella sua forma modificata.
Si ritiene che sia morto nel 386 all’età di circa settant’anni. È stato dichiarato Dottore della Chiesa nel 1882.