Nella terra evangelizzata da san Patrizio sorsero nei secoli successivi alcuni santi, che con la santità della loro vita stabilirono saldamente il cristianesimo in Irlanda. Tra questi vi fu il grande sant’Enda di Aran.
Enda nacque nel VI secolo da Oriel dell’Ulster, figlio di Conall Derg di Ergall, al cui principato succedette dopo la sua morte. Una delle sue sorelle era sposata con Oengus, re di Munster; un’altra, la santa Fanchea, era badessa di un monastero. Furono le pie esortazioni di quest’ultima a spingerlo a lasciare il mondo e ad abbracciare la vita monastica. Si recò in pellegrinaggio a Roma per venerare le reliquie degli Apostoli e lì fu ordinato sacerdote.
Al suo ritorno in Irlanda, costruì una chiesa a Drogheda, lungo il fiume Boyne, e fondò una comunità religiosa. Dal cognato, il re Oengus di Munster, ottenne la concessione della selvaggia e brulla isola di Aran (Aranmore), nella baia di Galway, dove fondò il famoso monastero di Killeaney.
Tale fu la fama che questo monastero e il suo abate acquisirono, che l’isola fu chiamata “Aran dei Santi”. Molti dei grandi santi irlandesi avevano un legame con Aran e con Sant’Enda: San Brendan il Viaggiatore, San Kiaran di Clonmacnoise, San Columba di Iona, San Finnian di Clonard e altri. I pellegrini di Aran erano così numerosi che San Columba la chiamò “la Roma dei pellegrini”
Enda divise l’isola in dieci parti, in ognuna delle quali costruì un monastero e vi pose dei superiori. Il suo insediamento monastico era noto per l’austerità, la santità e l’erudizione, e divenne per secoli una luce sfolgorante di santità nell’Europa occidentale.
Questo padre del monachesimo irlandese morì in età avanzata e fu sepolto ad Aran Mor.
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